I nuovi standard europei di efficientamento energetico: la Commissione Europea ha l’obbiettivo di azzerare entro il 2050 l’emissione di anidride carbonica legata agli edifici.
Ma la transizione verde in atto ha degli obiettivi da conseguire già entro il 2030 che riguardano da vicino l’industria delle costruzioni. Si vuole arrivare a ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990.
Prestazione energetica degli edifici
L’analisi dell’Unione Europea evidenzia che gli edifici sono responsabili del 40% del consumo energetico e del 36% del consumo energetico globale. Diventa inevitabile aumentare l’efficienza energetica degli edifici. Per cui entro il 2030 tutti gli edifici di nuova realizzazione dovrebbero essere a zero emissioni.
Ma già a partire dal 2028 tutti gli edifici pubblici di nuova costruzione devono essere a zero emissioni. Gli edifici non residenziali già realizzati devono essere portati almeno in classe E entro il 2030.
L’obiettivo finale è arrivare al 2050 con un parco immobiliare a emissioni zero. Questo vuol dire che è necessario agire sull’esistente in maniera progressiva ristrutturando anche gli edifici residenziali in modo da ridurre i loro consumi.
Ma il panorama abitativo italiano mostra un patrimonio edilizio obsoleto. La gran parte degli edifici risale a prima del 1971: si calcola che siano circa 35 milioni di unità immobiliari. Inoltre, il dato che emerge è che il 55% degli immobili appartiene alle classi energetiche più energivore (la F e la G) con prestazioni ben lontane da quanto previsto per il 2050.
La transizione verde con i sistemi di Settef
Già nel 2020 la Commissione Europea prevedeva un’ondata di ristrutturazioni per l’Europa così da promuovere la transizione verde degli edifici, creare posti di lavoro e migliorare la vita delle persone.
Ma lo scenario tratteggiato dal Green Deal dell’Unione Europea e gli obiettivi stringenti posti prima per il 2030 e poi per il 2050 richiedono l’impiego di tecnologie costruttive che consentano la realizzazione e soprattutto la ristrutturazione degli edifici per raggiungere le zero emissioni.
In questa ottica un contributo sostanziale lo fornisce il Sistema d’isolamento termico a cappotto Thermophon di Settef che consente di ridurre in maniera significativa i consumi energetici.Il cappotto
Thermophon per ridurre consumi energetici e emissioni
Il cappotto Thermophon è adatto agli edifici nuovi ma anche per migliorare le performance degli immobili esistenti.
E’ un sistema capace di rispondere alle richieste del mercato attuale in ottica di prestazioni, attenzione ai consumi energetici e impatto ambientale. La gamma dei sistemi Thermophon abbatte la dispersione termica e migliora l’abitabilità degli edifici.
Isolare con i sistemi Thermophon vuol dire operare secondo i criteri di efficienza energetica e di sostenibilità ambientale, consentendo di perseguire gli obiettivi di riduzione dei consumi energetici derivanti da sfruttamento di energie fossili.
I cappotti termici abbattono la dispersione termica attraverso le pareti assicurando un risparmio nel consumo di energia necessaria sia per il riscaldamento che per il raffreddamento, limitando fortemente gli sprechi energetici di oltre il 40%.